An ongoing project consisting of drone photography of the river Panaro and its overflow basin in the province of Modena throughout the seasons. All photos taken with DJI Phantom 4 Pro or Air 2S drones.
Un progetto fotografico a lungo termine nato con l'intento di documentare il fiume Panaro e la sua cassa d'espansione durante le varie stagioni dell'anno. Tutte le foto sono state effettuate con drone DJI Phantom 4 Pro o Air 2S.
Il Panaro è un fiume dell'Emilia-Romagna che trae le sue origini dall’Appennino tosco-emiliano, scende verso nord immerso nel paesaggio collinare poi scorre per un lungo tratto nella pianura padana prima di sfociare nel Po nei pressi di Bondeno. È l’ultimo affluente di destra e in assoluto del fiume Po (se si eccettua il Cavo Napoleonico che in realtà è un affluente artificiale solo per brevissimi periodi in occasione delle maggiori piene del Reno). Il corso del Panaro si trova quasi interamente nella provincia di Modena a parte il breve tratto finale nel ferrarese. Il suo corso propriamente detto ha una lunghezza di 115 km ed inizia a partire dalla confluenza tra i fiumi Scoltenna e Leo, sito di un’importante battaglia nel 642 tra il re longobardo Rotari e i romani e i ravennati. Il suo bacino è ampio (2.292 km²), identico come estensione a quello della Secchia, l’altro fiume principale della provincia di Modena. Il fiume attraversa una grande varietà di ambienti naturali, semi-naturali e antropizzati, alcuni fortemente degradati. Trae origini da una complessa rete di fiumi, fiumiciattoli e torrenti che scendono in prevalenza dallo spartiacque appenninico compreso fra il bolognese massiccio del Corno alle Scale (1.945 m s.l.m.) ed il modenese Monte Spicchio. Il bacino di raccolta comprende quindi alcuni laghi importanti dell’alto Appennino modenese come Lago Pratignano, Lago Santo e Lago Baccio. Il tratto appenninico segue quasi interamente la strada provincial SP4 (Vignola-Fanano) e sbuca nell’estremità sud della pianura padana tra Marano sul Panaro e Vignola. Il tratto montano e collinare è caratterizzato da calanchi e diverse cave di ghiaia. Sfiora il Parco Regionale dei Sassi di Rocca Malatina, mantenendo un corso indirizzato verso nord e segnando il confine tra i comuni di Marano sul Panaro e Guiglia. Il bacino fra Marano, Vignola e Spilamberto attraversa importanti zone agricoli (coltivazioni di frutta). Tra Spilamberto e Modena si trova la “cassa di espansione del fiume Panaro”, un sito che comprende diversi specchi d'acqua originati da attività estrattive colonizzati da numerose specie animali e vegetali. Il sito è di grande interesse naturalistico.